ANTIPASTI
Palline di caprino profumate all’arancia e ricoperte di scaglie di pistacchio
Vellutata di zucchine, tahin e yogurt greco
Crema di caprino alle erbe
Noci, mandorle, tarallini
Ebbene, signori, il nostro attesissimo Tawfik è arrivato. E con grande, grandissima puntualità.
Quando suona il campanello, nella stanza tutto diventa immobile. E ora?
Ripeto come un mantra che non poteva esserci assortimento migliore. Ci sono il brillante, il timido, il chiacchierone, il gentile. Chi saprà rompere il ghiaccio, chi impedirà incidenti diplomatici, chi invoglierà l’ospite a raccontarsi.
Tawfik sorseggia vino e comincia amabilmente a raccontarsi.
All’inizio fu Dante.
Un brillante insegnante di letteratura fa conoscere la Divina Commedia in Arabo ai ragazzi, e per Younis è amore a prima vista. Riesce a procurarsene una copia in arabo da un padre domenicano, e decide che seguirà le tracce di Dante fino in Italia.
La decisione è avventata, e suo padre cerca di dissuaderlo in tutti i modi: gli Italiani hanno appena ucciso il loro presidente! Dove vai?
Ma Tawfik ha appena vinto un premio letterario per le sue poesie, e con quei soldi parte alla volta del Paese di Dante.
Torino capita quasi per caso. Un amico si è appena trasferito qui da Firenze, e Younis va a stare da lui.
Prima ancora di imparare l’Italiano, Tawfik comincia a leggere la Divina Commedia in lingua originale.
Legge un canto al giorno, aiutandosi con la preziosa versione in Arabo che conserva amorevolmente.
Più si addentra nella lettura, e più si accorge che c’è un’impronta della cultura islamica negli scritti di Dante. Ad esempio la forma dell’Inferno a cono rovesciato c’è anche nel Libro di Maometto.
Dante diventa quasi il simbolo del sincretismo delle due culture e delle due religioni. E per Tawfik non è che l’inizio.
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