Mi suggerisce Davide (Ferraro) un problema su Farian Sabahi che inficerebbe la sua compatibilità con il progetto: ovvero il fatto che lei sia nata ad Alessandria e sia cresciuta a tutto gli effetti da italiana (qui wikipedia). Per la verità è stato un dubbio che mi era già stato sottoposto da Ziarati, amico di Farian da tempo.
Bene, io non penso che la sua presenza sia incompatibile, anzi, la ritengo necessaria. E vado a spiegare. Farian sta facendo il percorso inverso: seconda generazione di persiani in Italia ricostruisce le sue radici. La sua testimonianza non è importante in quanto autrice (in effetti è più una accademica che una scrittrice) ma quanto una persona che sta nel mezzo, dunque qualcuno che affronta tutti i giorni il problema dell'identità, dell'integrazione, della "patria". Ad esempio io le chiederei quale è per lei la sua lingua madre.
La sua presenza è fondamentale come pietra di paragone, come trasformazione in corso d'opera.
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Occhei: incontriamola!
RispondiEliminaAmo suggerire problemi. Peccato che questo si sia già risolto. ;-)