giovedì 18 novembre 2010

È necessario scrivere?

Leggendo Scrivere Bop di Jack Kerouac mi ha colpito una delle sue frasi che diceva più o meno: sei uno scrittore senti la necessità fisica di scrivere, in ogni momento, quasi fosse un'ossessione. Insomma il sacro fuoco dell'arte detto da uno che era più familiare al Jack Daniels che all'estetica classica.

Mi piace molto conoscere le biografia dei grandi creativi, forse un po' per invidia, e un po' per trovare i segni del loro personale fuoco che li ha portati ad immaginare ciò che prima era inimmaginabile (e che in alcuni casi lo è rimasto)

Da qui ho cominciato ad interessarmi agli autori stranieri e all'idea di scandagliarli. Insomma ci vuole una bella spinta interiore per affrontare l'idea di scrivere un romanzo. Una scelta che implica gravi controindicazioni: l'esporsi al giudizio degli altri, il verificare in maniera definitiva la propria dotazione di talento e di fortuna, la fatica e la frustrazione di non sentirsi all'altezza, il rifiuto, la critica ingiustificata o irritante.

A questo si aggiunga l'utilizzo di una lingua non del tutto familiare, di un paese ospite non del tutto accogliente, anzi piuttosto sospettoso verso gli stranieri e l'impulso necessario per cominciare, continuare e finire, promuovere un'opera del genere mi sembra enorme.

Insomma, scrivere è difficile.

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