lunedì 8 novembre 2010

Primo resoconto di una cena con Ziarati

La prima volta che lo vidi, era su google. Credevo, con quella camicia, e vista la sua nazionalità, che fosse uno dei pochi sopravvissuti ai sopprusi del carcere di Guantanamo. I soliti pregiudizi.
Ma poi l'ex recluso terrorista che non è ne recluso, ne, tantomeno, terrorista, si siede al tavolo e parla e mangia e beve con noi. E parla.

E parlando scopriamo che non solo parla. Ma anche scrive. E pare, anche per Einaudi. Insomma Einaudi lo pubblica. Idiota io che tanto già lo sapevo e ci sono a cena apposta. Lui Einaudi, io lingua Matrigna. Mi sembra giusto sarebbe strano il contrario. Mi fingo disorientato come se non avessi mai conosciuto uno scrittore Einaudi. E infatti è vero.

Uno si aspetta che uno scrittore Einaudi ti dica cheil suo sogno fosse stato, da sempre, pubblicare con Einaudi o roba simile. Che scriva in continuazione col suo pennino e sulla sua scrivania.

Manco per niente.

Lui mi dice che un giorno sua moglie gli fa: "sono in cinta". Lui ci pensa e risponde "Scrivo un libro". Bam! Einaudi. Viva le scuole di scrittura..

1 commento:

  1. I TUOI LINK SONO GENIALI. ebbasta. GENIALI.
    ti prego riempi di link i tuoi post,

    c.

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