lunedì 8 novembre 2010

spezzarsi il cuore a piazza vittorio


Oggi ero a piazza vittorio, a roma.
E’ dieci anni che mi ritrovo a piazza vittorio, a roma.
Sempre per motivi diversi, e la cosa banale che penso è quanto
I luoghi non esistano in realtà.
Come siano raggiungibili, ma in realtà te li sei giocati in un attimo.
Soprattutto dopo la prima volta che ci sei stato, quello a cui torni non è mai un luogo e basta, ma il luogo delle tue aspettative, o dei tuoi ricordi. Per raggiungere un luogo nella maniera che dico io devi quantomeno ricordare col corpo com’ eri quando ci stavi, e adesso che sono tornata ospite nella casa a piazza vittorio in cui ho vissuto per due mesi mi si è spezzato il cuore.
All’ epoca avevo della carne addosso e sempre lo stesso vestito nero, e quasi sempre le mie ciabatte rosa. Avevo i capelli bianchi, adesso sono gialli ed ero incredibilmente felice.
Cosa c’ entra col melting pot? Assolutamente niente.
Cosa c’ entra con la lingua matrigna? Niente.
Camminavo per la strada in cappotto questa mattina, niente più ciabatte rosa.
Volevo scattare delle foto per il blog, alcune cose, alcune vetrine erano ancora uguali a come le avevo viste l’ ultima volta, e ho appoggiato i polpastrelli su una di queste vetrine per accertarmi che ci fosse, che fosse lei, quella col pupazzetto rosa che si chiama E e dondola la testa, e quando ho sentito che in effetti quella vetrina era lì e allora, ho pensato che quell’ altra di vetrina però non c’ era più.
Chissà se esiste un back up dei posti così come li abbiamo conosciuti, quando non che fossero più belli, semplicemente credevamo che per il solo fatto di esserci ci sarebbero stati per sempre.
Blogger non mi sta caricando la foto del pupazzetto rosa, ci riproverò più tardi, altrimenti sceglierò la morte.

2 commenti:

  1. ma quel bel motto, un'immagine vale più di mille parole? queste benedette foto di corso vittorio le vuoi postare? e poi cerchiamo di rimanere aderenti al progetto se no se ognuno si mette a raccontare i propri intimi pensieri alla fine non rimane spazio per i protagonisti che sono gli autori che stiamo incontrando.

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  2. non me le caricaaa!!! è impallato da un' oraaa!!! adesso vado a casa che forse da lì si connnette meglio.

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